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Stop loss e take profit: proteggersi dalle emozioni
Ogni trader sa che il vero nemico non è il mercato, ma sé stesso. La paura di perdere e l’avidità di guadagnare sono le due forze che più spesso portano a errori costosi. Per questo esistono gli strumenti più semplici — ma anche più fraintesi — della gestione del rischio: stop loss e take profit . Due ordini automatici che dovrebbero rendere il trading più razionale, ma che, se mal calibrati, finiscono per amplificare proprio ciò che dovrebbero contenere: l’emotività. Chi op
2 ore fa


Oggi i mercati hanno scommesso sulla tregua (ma i costi restano altissimi)
La giornata di oggi ha regalato ai mercati un segnale, la voglia di rischio... anche se con prudenza. Azioni, petrolio, metalli industriali e persino i beni rifugio come oro e argento hanno chiuso in rialzo, spinti da un mix insolito di geopolitica, speranze di tregua e nuove sanzioni energetiche. Un equilibrio fragile, che racconta molto sullo stato d’animo degli investitori: pronti a credere in una distensione, ma ancora attenti a ogni possibile contraccolpo. Tutti gli indi
2 giorni fa


Obbligazioni in crescita, economia in rallentamento?
Da agosto ad oggi i titoli di Stato hanno ripreso valore, mentre la domanda globale perde forza. Gli investitori stanno fiutando un rallentamento o solo proteggendosi dai rischi? Negli ultimi mesi il mercato obbligazionario ha cambiato pelle. Dopo un lungo periodo dominato da rendimenti elevati e prezzi depressi, le obbligazioni stanno tornando al centro dell’attenzione — sia negli Stati Uniti, dove il movimento è iniziato in estate, sia in Europa, dove la tendenza si è estes
4 giorni fa


Hiroshima, Nagasaki e la finanza del dopoguerra: la risposta dei mercati
Quando si pensa ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, l’immaginazione corre subito alla tragedia umana e alla svolta geopolitica che sancì la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma anche i mercati finanziari furono toccati, seppur in modi molto diversi tra Stati Uniti e Giappone. 🇺🇸 Wall Street: l’attesa della pace diventa rally Dopo Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto), l’aspettativa immediata degli investitori era che la guerra nel Pacifico fosse or
18 ott


Petrolio in calo: perché i prezzi sono scesi così tanto da inizio agosto
Dall’inizio di agosto, il prezzo del petrolio ha perso terreno in modo costante e marcato. Il Brent è sceso da circa 74 dollari al barile il 1° agosto a poco sotto i 62 dollari nella seconda settimana di ottobre: una discesa di circa –16 % in due mesi . Anche il WTI americano ha seguito un andamento analogo, da 70 a circa 57,7 dollari nello stesso periodo. Solo a inizio estate il mercato sembrava orientato verso una risalita stabile, sostenuto da tagli OPEC+ e da previsi
16 ott


Contraccolpo globale: azioni, materie prime e cripto in calo (ma il mercato si riporta sui livelli di ieri)
La giornata sui mercati internazionali è stata caratterizzata da forti oscillazioni: dopo una mattinata negativa dominata dalle tensioni USA-Cina, le borse hanno recuperato nel tardo pomeriggio tornando sui livelli della chiusura precedente. Il ribasso è stato più persistente su materie prime, tassi e cripto, mentre l’oro è rimasto il principale rifugio difensivo. 1. Azioni: crollo mattutino, recupero serale La tensione commerciale ha innescato vendite diffuse nella prima par
14 ott


Oro e argento: fratelli diversi nei mercati
Si muovono spesso insieme, ma con intensità completamente diversa. Oro e argento sono i due metalli preziosi per eccellenza, eppure...
11 ott


Inflazione europea: cosa aspettarsi la prossima settimana
La prossima settimana sarà una delle più importanti dell’autunno per i mercati europei.Saranno pubblicati i nuovi dati sull’ inflazione...
11 ott


Il dollaro torna a pesare: tasso in calo, ma aspettative già scontate
Tra il 17 settembre e i primi giorni di ottobre 2025 , il dollaro ha ripreso forza dopo mesi di indebolimento. L’indice DXY, che misura...
10 ott


Il primo caso di obbligazione a tasso negativo: la Svizzera nel 2015
Nel gennaio 2015 la Banca Nazionale Svizzera (BNS) prese una decisione che avrebbe segnato un punto di svolta nella storia dei mercati obbligazionari. Dopo anni in cui aveva difeso il cambio minimo di 1,20 CHF per euro , la BNS decise improvvisamente di abbandonare il “peg” e di portare i tassi di riferimento fino a –0,75% , il livello più basso mai registrato fino ad allora. Nelle ore immediatamente successive alla decisione, il franco svizzero si rivalutò rapidamente di ol
10 ott
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