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Contraccolpo globale: azioni, materie prime e cripto in calo (ma il mercato si riporta sui livelli di ieri)

  • rizziandrea4
  • 14 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

La giornata sui mercati internazionali è stata caratterizzata da forti oscillazioni: dopo una mattinata negativa dominata dalle tensioni USA-Cina, le borse hanno recuperato nel tardo pomeriggio tornando sui livelli della chiusura precedente. Il ribasso è stato più persistente su materie prime, tassi e cripto, mentre l’oro è rimasto il principale rifugio difensivo.


1. Azioni: crollo mattutino, recupero serale

La tensione commerciale ha innescato vendite diffuse nella prima parte della seduta. Negli USA l’S&P 500 è arrivato a cedere oltre l’1 %, il Nasdaq anche più del 1,5 %. In Europa l’Euro Stoxx 50 ha toccato perdite superiori allo 0,8 %.


Tuttavia, nel tardo pomeriggio è scattata una rotazione al rialzo: i listini sono riusciti a riguadagnare terreno, chiudendo in pari rispetto alla chiusura di ieri. Questo recupero segnala che parte del panico è stato assorbito e che il mercato ha trovato supporti in chiusura.


2. Materie prime industriali in discesa

Le commodity industriali hanno continuato a cedere terreno: il rame ha perso circa –2,6 % al LME, con altri metalli che seguivano lo stesso trend.

Sul fronte energetico, il WTI ha registrato un calo intraday vicino al –1,3 %, toccando livelli di minimo recente, mentre il Brent si è avvicinato agli 61,6 dollari al barile.

L’offerta rimane aggravata da un sentiment debole su domanda globale.


3. L’oro: bene rifugio e stabilità

L’oro è stato l’unico asset a evidenziare forza nel corso della giornata, guadagnando circa +1,0 % e avvicinandosi al record intraday vicino a 4.179 $/oz.

In un contesto di elevata volatilità, il metallo rimane il principale punto di convergenza per chi cerca stabilità.


4. Tassi di interesse: discesa marcata

I rendimenti obbligazionari hanno continuato a scendere con vigore.

Il Treasury decennale USA si è mosso nella fascia 4,0-4,05 %, ai livelli più bassi da mesi, mentre in Europa il Bund tedesco si è riportato intorno al 2,60 %.

L’aspettativa è che le banche centrali possano assumere un atteggiamento più accomodante in risposta allo stress di mercato.


5. Dati ZEW europei: luci e ombre

In Germania, l’indice ZEW di sentiment è salito da 37,3 a 39,3 punti, suggerendo attese più ottimistiche per i prossimi sei mesi.

Tuttavia, l’indicatore delle condizioni correnti è peggiorato, passando da –76,4 a –80,0 punti.

Il messaggio che emerge è misto: gli analisti guardano a un potenziale miglioramento, ma riconoscono che il presente rimane fragile.


6. Dollaro e attacco Bessent

Nel corso della giornata, il dollaro ha mostrato una forte accelerazione, salendo con decisione fino all’ora di pranzo.

Nel primo pomeriggio, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha attaccato la Cina, accusandola di “usare il commercio come arma” e di voler trascinare le altre economie verso il basso.


A seguito di queste dichiarazioni, il cambio ha invertito rotta: l’indice DXY è passato da +0,6 % a –0,28 %, evidenziando nervosismo e volatilità sulle valute.


7. Cripto: Bitcoin in flessione

Nemmeno le criptovalute si sono salvate: Bitcoin ha perso circa –2,0 %, tornando in area 112.000 dollari, mentre Ethereum ha ceduto circa –0,8%.

In situazioni di avversione al rischio, asset volatili come le cripto tendono a subire perdite accentuate insieme agli altri asset “rischiosi”.


Conclusione

La giornata ha incarnato tutte le contraddizioni di un mercato nervoso: tensioni geopolitiche, crolli mattutini, ma anche tentativi di rimbalzo entro sera.

Il recupero delle borse in chiusura segnala che gli investitori cercano punti di equilibrio, ma la pressione su materie prime, tassi, dollaro e cripto resta forte.

Le prossime ore saranno decisive: serviranno segnali chiari di de-escalation, commenti delle banche centrali e dati macro in grado di sostenere il rischio.

In questo contesto, la parola d’ordine rimane prudenza.

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